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Ascoltare la città 4
PIU' BICICLETTE MENO INQUINAMENTO
“L'impegno della giunta infatti è quello di raggiungere (P.U.T.) complessivamente 50 chilometri di piste ciclabili. Constatiamo che alla data attuale a fronte dei 18 km esistenti sono stati realizzati 7 km comprensivi dei cantieri in corso d'opera. Ci chiediamo quando raggiungeremo l'obbiettivo dei 50 previsti”
MONZAinBICI

L'associazione MONZAinBICI nata nel 2002 è stata un'idea di alcune persone che avevano a cuore le problematiche della nostra città, nel tentativo di cambiare la tendenza consolidata di una città non più per l'uomo, ma dove l'auto regna incontrastata e dove ci si è dimenticati che le città sono fatte per noi, per viverci e nel migliore dei modi. L'auto stessa, nata per regalarci libertà e comodità, si è trasformata nel tempo in un nemico acerrimo che ormai limita la nostra vita; l'esatto contrario per cui era stata ideata. Non è nostra intenzione demonizzarla, in molti casi è ormai diventata oggetto indispensabile del nostro quotidiano; vogliamo solo farla rientrare nei suoi confini e non permettere che sia l'auto a dettare i ritmi della nostra vita.

La nostra associazione, che ha come scopo statutario, quello di offrire una alternativa valida ed efficace alla mobilità, è stata in prima linea in città, e forse l'unica, a proporre soluzioni per contrastare gli effetti negativi di un uso spropositato dell'automobile privata.
Inquinamento atmosferico, acustico, occupazione di spazio, mancanza di spazi per socializzare, sono alcuni degli effetti negativi dell'attuale organizzazione della nostra città. In definitiva una qualità della vita negata che crediamo sia possibile, in parte, recuperare, promovendo l'uso della bicicletta per lo spostamento quotidiano, per recarsi a lavoro, scuola, per le commissioni e per il tempo libero.
Le proposte che abbiamo suggerito all'amministrazione comunale sono molteplici; innanzi tutto abbiamo chiesto che la rete ciclabile esistente, peraltro inefficiente da un punto di vista quantitativo, sia oggetto di periodica manutenzione.
Abbiamo infatti rilevato, in alcuni casi, la completa mancanza di apposita segnaletica.
La manutenzione deve prevedere la sistemazione di tutti gli aspetti che riguardano il fondo della ciclabile, l'illuminazione, la continuità, gli attraversamenti.
Sono stati segnalati i punti dove pensiamo sia necessario prevedere l'installazione di rastrelliere per parcheggiare in sicurezza le proprie biciclette in tutta la città.
Suggerimenti sono stati dati anche per quanto riguarda la moderazione del traffico e la possibilità di transitare contromano nei sensi unici.
Abbiamo richiesto normative che permettano il parcheggio delle biciclette nei cortili condominiali, sia nelle strutture pubbliche che in quelle private.
Ancora, facilitazioni per il trasporto e l'accesso delle biciclette sui treni e nelle stazioni di treni allo scopo di agevolare l'intermodalità tra mezzi di trasporto individuale e collettivo, in sintonia con l'ambiente e con il minor impatto possibile.
Anche il noleggio di biciclette nei punti strategici della città è un valido aiuto per contrastare il traffico caotico e incentivare la bicicletta come mezzo ecologico di trasporto cittadino.
Va da sé che non ci possiamo assolutamente fermare a fare manutenzione sulle ciclabili esistenti, ma quando si parla di una rete di piste ciclabili, intendiamo che ogni punto della città venga coperto da un tracciato ciclabile e che il tutto sia in diretta connessione. In particolare i punti strategici come le stazioni ferroviarie, il comune, i negozi e supermercati, il centro storico, l'ospedale, la stazione degli autobus, la futura metropolitana, dovranno tutti essere raggiungibili dalle biciclette. Sappiamo che l'assessorato ai lavori pubblici ass. Marrazzo sta costruendo alcune piste (Via Bergamo, Canale Villoresi, Viale Campania) e che molte altre sono previste dal P.U.T. e dal P.U.M. per il quale chiediamo la rapida approvazione in consiglio comunale. Se le previsioni e i progetti previsti andranno tutti in porto avremo una rete di ciclabili di 50 km circa che potremo considerare un buon punto di partenza per limare ed integrare ancora la situazione della ciclabilità a Monza.
Tra le altre cose, sappiamo che i costi di realizzazione di una pista ciclabile confrontati con quelli di una normale strada per autoveicoli sono decisamente inferiori. Le prime costano mediamente un quarto rispetto alle strade. Va da se che oltre a tutti i vantaggi conosciuti dell' andare in bicicletta quotidianamente, dobbiamo aggiungere anche quello economico per nulla trascurabile.

Il progetto Faglia, varato nella campagna elettorale del 2002, prevede la realizzazione di una rete di piste ciclabili in città, un programma esplicitato nel successivo P.U.T., che deve ancora passare in Consiglio Comunale.
E' sicuramente cambiato il clima e l'approccio di questa giunta rispetto a tutte quelle che l'hanno preceduta, nei confronti della mobilità in generale e in particolare di quella ciclistica.
Sono presenti nell'amministrazione comunale, sensibilità e volontà nella direzione che noi riteniamo quella giusta.
Ma la sensazione è che anche questa giunta, pur dovendo soddisfare le molteplici realtà esistenti sul territorio, a volte si muova con troppe cautele, faticando a dare quella svolta decisa che noi tutti chiediamo. L'impegno della giunta infatti è quello di raggiungere (P.U.T.) complessivamente 50 chilometri di piste ciclabili. Constatiamo che alla data attuale a fronte dei 18 km esistenti sono stati realizzati 7 km comprensivi dei cantieri in corso d'opera. Ci chiediamo quando raggiungeremo l'obbiettivo dei 50 previsti.
E' scontato che la bicicletta non risolverà tutti i problemi relativi al traffico motoveicolare, ma porterebbe un contributo decisivo al problema. Se riusciremo a spostare alla bicicletta, il 30% degli attuali automobilisti, come succede ormai in molte realtà locali italiane, siamo convinti che la situazione attuale cambierebbe di 360°.
Non siamo abituati a criticare solo per il gusto di essere “contro”, la nostra critica, se così possiamo così definirla, è veramente costruttiva; le prove sono nelle innumerevoli proposte passate all'A.C. nel corso di questi ultimi tre anni e nelle numerose collaborazioni organizzate con il Comune di Monza.
Se di rete di pista ciclabili si era parlato nel programma elettorale, una rete ciclabile deve realizzarsi a Monza e per costituirsi bisogna partire dalle pista esistenti e collegarle subito tra di loro per poi congiungersi con quelle in costruzione. Purtroppo sulle piste esistenti non sono ancora stati fatti interventi significativi e sono ancora nella situazione originaria.
Nella relazione dell'assessore alla mobilità Confalonieri del dicembre scorso, troviamo spunti molto interessanti. Sono gli assi ciclabili Foscolo-Tintoretto-Tiepolo-Correggio; l'asse Triante-Sempione-Centro; l'asse Canale Villoresi. Mentre per quest'ultimo si sta procedendo, per gli altri due non ci sono novità, almeno per noi cittadini. Altri tratti ciclabili sono in via di realizzazione, come quello lungo la ferrovia che collega Azzone Visconti con via Bergamo e viale Campania. Ma insistiamo su questo punto fondamentale: è necessario dare continuità a tutti i “pezzi” ciclabili, pena il loro poco utilizzo. Nell'ultimo censimento realizzato dalla nostra a associazione, durante tre ore di conteggio delle biciclette, e solo in alcuni punti della città, si sono contate quasi 7000 biciclette e su una pista contestatissima (Cervino/Monte Bianco), peraltro molto comune in molte città europee, sono passati in tre ore oltre 400 ciclisti. Questa è la prova che, anche in condizioni disastrose e pericolose, i cittadini rispondono positivamente e il potenziale d'uso della bici a Monza è altissimo, si tratta solo di assecondarlo e sensibilizzare la parte ancora riluttante.
Un altro tema che non è stato ancora affrontato dall'A.C. è quello della possibilità per le biciclette, di percorrere contromano strade a senso unico.
L'aspetto dell'accesso delle biciclette contromano nei sensi unici è particolarmente importante al fine di creare quella rete di piste ciclabili, tra di loro connesse, per raggiungere ogni angolo della nostra città.

I percorsi ciclabili “contromano”, nelle vie a senso unico per gli autoveicoli, garantiscono una migliore fruibilità dello spazio urbano, rendendolo più vivibile e induce ad un maggior utilizzo della bicicletta, con conseguente diminuzione del traffico e dell'inquinamento.
Non possiamo prescindere da un problema non sempre associato all'uso della bicicletta e che viene trascurato il più delle volte da molte amministrazioni, quello dei parcheggi per bici. Non è il caso di Monza, che ha predisposto un piano di posizionamento di rastrelliere in città in alcuni punti strategici e che deve recuperare una situazione di completa anarchia, dove la bicicletta deve obbligatoriamente, non essendoci spazi dedicati a loto, essere “parcheggiata” ovunque a grappoli, pali, cancelli, cavalletti ecc. e dove comunque non esiste la sicurezza di ritrovare la propria bici così “depositata”.
Non sono peraltro, le rastrelliere posizionate dal Comune, quelle ottimali, che consentono comodità, il parcheggio per ogni tipo di bicicletta e maggior spazio, e che abbiamo suggerito all'A.C., ma è significativo registrare una situazione che timidamente inizia a muoversi. Auspichiamo che il prossimo lotto di rastrelliere sia quello da noi suggerito perché risponde alle molteplici esigenze più sopra segnalate.
Anche sulla questione del mancato rispetto dei limiti di velocità verifichiamo una sensibilizzazione da parte del Comune. Durante gli ultimi sei anni, nella nostra città si sono verificati numerosi incidenti mortali e nel 50% di questi sono stati coinvolti pedoni e ciclisti, a riprova che la pericolosità sulle strade di Monza, riguarda in gran parte la mobilità dolce, che subisce i danni estremi di una non osservanza delle leggi che regolano la circolazione stradale da parte della mobilità motorizzata.
Gli undici punti di rallentamento (+25 attraversamento stradali eventualmente rialzati) previsti dall'amministrazione e che in parte sono già in fase di costruzione, rappresentano un buon inizio e la volontà di affrontare il problema, ma non può essere considerata una meta finale, ma solamente una situazione da verificare ed incrementare anche con dissuasori diversi dagli attuali, che peraltro non ci sembrano molto efficaci, data la loro scarsa pendenza. Altri metodi per rallentare la velocità degli autoveicoli possono essere: barriere vegetali alternate o parcheggi alternati in modo da spezzare il rettilineo e quindi costringere al rallentamento, restringimenti di carreggiata, sensi unici, zone a 30 km/h ecc.
Sulla ristrutturazione della stazione ferroviaria c'è naturalmente il nostro pieno accordo. L'apertura di un accesso nella parte est della stazione darà un notevole contributo a diminuire il traffico che si convoglia su Largo Mazzini in modo così massiccio.
Il parcheggio di auto e biciclette nell'area dello scalo ferroviario favorirà ulteriormente l'utilizzo del treno e dovrebbe di conseguenza contribuire a decongestionare dal traffico veicolare le strade attorno a Monza e in Monza stessa.
Sul fronte della stazione, oltre all'abbellimento e sistemazione della fontana e dei giardini, è prevista una ristrutturazione della viabilità a favore dei mezzi pubblici, intervento che darà più sicurezza ai passeggeri in uscita dalla stazione, che per molto tempo hanno rischiato di essere travolti dalle auto in transito davanti all'entrata delle stazione stessa.
Abbiamo inoltre richiesto apposite canaline, per poter trasportare le proprie bici lungo i sottopassi e poter raggiungere i marciapiedi dei treni con bicicletta al seguito.
Anche su questa richiesta abbiamo avuto dall'assessore Confalonieri risposte ampiamente positive.
Non notiamo invece un deciso disincentivo dell'uso dell'auto da parte del Comune che parallelamente a favorire modalità alternative a questo tipo di mobilità; dovrebbe creare situazioni alla circolazione stradale tali che scoraggino fortemente l'uso dell'auto.
Anche sull'aumento della pedonalità, sia in centro che in periferia, siamo pienamente d'accordo, anche se fin'ora siamo costretti alla visione di piazza Roma occupata da auto tutta la settimana e purtroppo non è l'unico esempio. Non possiamo essere d'accordo sul parcheggio interrato di P.zza Trento Trieste. Nel programma elettorale si parlava di “tanti di piccole dimensioni” e non ci pare si tratti della piazza T.&T. Un parcheggio così dimensionato in centro non fa che favorire l'accesso di auto nel centro storico. Siamo per parcheggi piccoli, in periferia, di scambio con bus navetta che portano in città e danno respiro al traffico cittadino.
Vedremmo molto volentieri partire il progetto CAR SHARING a Monza. Milano e Cinisello Balsamo hanno già in funzione questo servizio che da buoni risultati. E' sicuramente un concetto nuovo per noi italiani; il non possesso dell'auto è quindi tutto da comprendere e digerire ma è indispensabile iniziare ad accettare queste nuove visioni che riguardano il trasporto privato. L'”auto a noleggio” ha innumerevoli vantaggi : grossi risparmi di investimento, niente manutenzione, niente assicurazione ecc. e una netta diminuzione dell'uso dell'auto a favore di altri mezzi più ecologici.
E' previsto dalla relazione dell'assessore Confalonieri e quindi aspettiamo fiduciosi che possa partire entro il 2005.
L'uso della bicicletta non è fine a se stesso. La città dovrebbe essere modellata sulla bicicletta e sulla mobilità cosiddetta“dolce” e consentire che questa possa essere utilizzata in completa sicurezza: per fare ciò è necessario applicare tutte le soluzioni previste dalla “moderazione del traffico” che implicano una profonda trasformazione degli spazi a disposizione, offrendone di più a pedoni e ciclisti, togliendone, in alcuni casi, alle automobili. Le soluzioni previste da una corretta moderazione del traffico sono molteplici, ma in sintesi si tratta di dare la possibilità a pedoni, ciclisti, mezzi pubblici e auto, di convivere tutti in un equilibrio tale da non limitare una categoria di cittadini piuttosto che un'altra. Purtroppo nella situazione attuale troviamo la ciclabilità “ghettizzata”, emarginata, confinata in non luoghi come se non esistesse. E se pensiamo alle enormi potenzialità che la bicicletta ci offre, è veramente un peccato non sfruttarle al massimo.
Anche per questo chiediamo al Comune di Monza di istituire (è già stato fatto in molte città italiane) l'Ufficio Biciclette. Gli Uffici Biciclette nelle sedi pubbliche comunali, provinciali, stanno avendo sempre più un ruolo di rilievo nelle politiche dei trasporti urbani quale contributo allo sviluppo ecosostenibile. Hanno  lo scopo di programmare, promuovere, coordinare, comunicare e realizzare gli interventi di ciclabilità quali componenti essenziali di una gestione sostenibile del territorio.
La crescita culturale di una città si misura anche in termini di libertà di movimento, nella più completa sicurezza e circondati da un ambiente amico, favorevole, piacevole che faciliti la socializzazione anziché dividere e inasprire i rapporti umani.
Quanto valore può avere una città così pensata, rispetto alla città caotica e indifferente?
La pista ciclabile è assolutamente indispensabile, ma la dove non è possibile costruirla è possibile realizzare un ambiente per tutti e quanto è vero il concetto che più volte abbiamo portato all'attenzione di tutti : un ambiente favorevole ai bambini è un ambiente che va bene per l'intera comunità e questo ambiente ha le caratteristiche di sicurezza, tranquillità, aria pulita, poco rumoroso, ampi spazi per tutti, rispetto reciproco.
La varietà, in natura, è la garanzia di un ecosistema stabile e forte, anche qui a Monza vale la stessa regola, più varia sarà l'offerta di modalità di trasporto, privilegiando quelle meno impattanti per l'ambiente, meglio crescerà la nostra città.
Chiediamo ai nostri amministratori di avere coraggio per alcune scelte, che se inizialmente potranno sembrare impopolari, nel tempo, siamo sicuri, incontreranno il favore della grande maggioranza dei cittadini che se indirizzati e sensibilizzati nella giusta misura, passeranno facilmente dalla nostra parte perché avranno capito, come è già successo in tantissime città straniere, ma anche e soprattutto in molte nostre realtà italiane, che la direzione nella quale stiamo andando, non è quella giusta e una variazione di rotta è indispensabile e possibile.

MONZAinBICI
www.monzainbici.it
Intervento presentato da Massimo Benetti


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  11 giugno 2005